Morte di una Città

di Redazione –

“Morte di una città. Troppe volte ne abbiamo raccontato la crisi e il declino. Troppe ci siamo fatti interpreti del disagio e dello sconforto dei romani davanti allo sfacelo di tutti i giorni, ma questa volta – a tre anni dall’elezione della Raggi – non basta più”.  “La catastrofe agli occhi di tutti appare ormai inarrestabile. La caduta di Roma la tocchiamo con mano uscendo di casa ogni mattina: ci inghiottono le voragini stradali, montagne di rifiuti ostruiscono spazi pubblici destinati alla vivibilità”.

“Stiamo parlando di un fallimento da cui trarre, a questo punto e dopo tanta pazienza, le definitive conclusioni. Di che cosa stupirsi se dai cittadini romani – anticamente ascoltati dal loro Senato – si levasse un grido che come inequivocabile segno d’indignazione passi rapidamente dal lei al tu: ‘Virginia, fino a quando?‘. Il tempo per altre maschere, altri rinvii, altri ‘ci stiamo lavorando’, è scaduto. Bisogna solo, in un sussulto di responsabilità, passare la mano”.

Non è il nostro solito sfogo, è l’editoriale del direttore de Il Messaggero, Virman Cusenza, apparso ieri sulla prima pagine del più importante quotidiano di Roma.

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